Eva Giurco, nata a Monfalcone, ha iniziato a dipingere nel 2004. Pittrice a tempo pieno, figlia d’arte, autodidatta, ha frequentato per diversi anni lo studio di Franco Milani e Nicoletta Leghissa e la scuola di Bruna de Fabris. La sua preparazione tecnica risente anche dei preziosi suggerimenti di Enzo Valentinuz.
Eva Giurco è artista di metodo e rigore sia nell'esecuzione delle linee che nella
definizione cromatica. Dopo una prima fase figurativa, riferibile alla riproduzione
di motivi e soggetti celebri della storia, la Giurco coltiva la maturazione di uno
stile eclettico che dalla figurazione simbolica più studiata muove verso un astrattismo di estrema sintesi che riepiloga le esperienze precedenti. Un astrattismo razionale - spesso composto da geometrie studiate - che mantiene tuttavia un rapporto diretto con la realtà della vita, senza affettazioni o stilemi concettuali fini a se stessi. Per questa pittrice sensibile ed attenta alla tematica del dolore è fondamentale esprimersi con la lucidità della consapevolezza che rende forti e liberi dal disagio interiore e si apre alla contemplazione della natura circostante, sempre imprevedibile negli infiniti aspetti. I suoi intensi ed inquietanti pensieri dipinti, le struggenti emozioni realmente vissute, coinvolgono lo spettatore in una partecipazione umanamente condivisibile che dà senso e vita al lavoro di un'artista continuamente protesa all'indagine espressiva."
Giancarlo Bonomo
Eva Giurco dopo tanti tentennamenti ha deciso, nel 2004, di iniziare il suo percorso artistico. Presa dalla necessità di dialogare con se stessa e con gli altri, ha scelto la pittura come mezzo espressivo per realizzare un desiderio: lasciare una testimonianza e una traccia di questa sua esperienza di vita. Ha cominciato così il suo primo ciclo di studi a Staranzano, nello studio degli artisti Nicoletta Leghissa e Franco Milani. Seguendo i loro corsi di disegno e pittura ha appreso diverse tecniche pittoriche. Nel contempo si è esercitata nel disegno copiando opere di artisti famosi. Quadri, questi, che in seguito ha portato a compimento usando la tecnica della pittura ad olio o dell'acrilico. L'ambiente, il continuo scambio di esperienze e di stimoli, le mostre collettive di fine corso.... sono state, per l'artista in divenire, delle verifiche importanti per il proseguimento dell'attività personale. La costanza e la meticolosità che hanno caratterizzato e che caratterizzano il lavoro di Eva, non disgiunte da una buona dose di grinta e di determinazione, hanno fatto si che, pian' piano lei si sia impadronita delle tecniche pittoriche studiate con i maestri Leghissa e Milani. Ha iniziato, poi, un nuovo corso di studi, con la pittrice de Fabris di Gorizia, che si è svolto a Mossa in uno spazio messo a disposizione dalla locale Parrocchia. Nel mentre, gli eventi espositivi cui l'artista partecipa, si fanno sempre più frequenti, e le sedi espositive che li ospitano, sia in Italia che in Slovenia, sono prestigiose ed importanti. Dopo 5/6 anni di studio, la cara Eva è ormai consapevole di poter gestire in proprio il suo potenziale. Decide, pertanto, di spiccare il volo avvalendosi delle sue forze ma, soprattutto, delle sue idee e delle sue tematiche.
Terminati gli studi ed abbandonate le iniziali reinterpretazioni di opere figurative di altri artisti, che aveva scelto per le affinità di pensiero, Eva ha deciso di iniziare una sua personale ricerca concettuale e stilistica basata su una grossa preparazione tecnica. Sono diversi i fattori che hanno condizionato le sue scelte pittoriche (riflessioni esistenziali sulla vita, rapporto con l'amore, sofferenza, dolore, il tempo...). Inizia, a questo punto, ad indagare e studiare le lastre radiologiche allo scopo di analizzare, conoscere e rappresentare l'interno del nostro corpo.
L'affascina questa macchina stupenda, al servizio del cervello, che ha bisogno di cure, manutenzioni e interventi per mantenersi sana ed efficiente.
Sono questi i temi ricorrenti, che analizzati e studiati come elementi del corpo umano, sono capaci di sorprenderci per le nuove modalità interpretative, per le soluzioni innovative e inaspettate che Eva addotta e che oggi si permette di proporre all'attenzione dei visitatori di questa mostra. La composizione è equilibrata, minuziosa e ricca di colori. L'uso dell'argento e dell'oro ben disposti sulla tela, evidenzia, secondo me, la preziosità del nostro corpo cui tutti dovrebbero riservare il massimo del rispetto, prevenzione, cura ed amore. E' questo il paesaggio che Eva rappresenta per farci riflettere sul suo lavoro d' Artista e sulle sue tematiche.
La riflessione su un tema che appartiene a tutti noi, ma che troppo spesso viene sottovalutato è, a mio parere, un dovere umano prima ancora che intellettuale.
In questo caso, comunque, noi siamo chiamati a valutare l'opera di questa giovane Artista che presenta oggi la sua prima mostra personale, dal titolo Paesaggi del Corpo ", volutamente allestita a Monfalcone nella sua città natale. Eva che ha avuto il coraggio di mettersi in gioco partendo da zero, è un esempio che tutti i giovani
dovrebbero seguire per la serietà e impegno che lei ha profuso nella ricerca espressiva che l'ha portata a trasformare il dolore in energia vitale caratterizzata da colori caldi e gioiosi che invitano a guardare al futuro con ottimismo.
Tutti noi, alla nascita, abbiamo avuto in dote una tavolozza sulla quale stemperare i colori, che la natura ci ha donato per permetterci di disegnare e colorare, su di essa, la nostra strada e il nostro futuro. La scelta che Eva ha fatto di volersi rappresentare, sulla locandina, con la tavolozza in mano è, a mio avviso, più che appropriata. L'Artista dimostra in tal modo di essere ben consapevole della grande potenzialità che c'è dentro di noi. Spetta soltanto a noi, dunque, determinare il nostro cammino. "L'imponderabile permettendo" !
Enzo Valentinuz
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