Nato a Monfalcone nel 1924, ove risiede, Livio Perin dipinge da diversi anni e con maggiore assiduità dopo il pensionamento. Inizialmente autodidatta, si è perfezionato seguendo vari corsi di pittura sotto la guida di validi artisti della regione. Ha esposto in numerose collettive regionali – tra le più recenti si ricordino quelle alla Galleria Comunale d’arte Alle antiche mura (Monfalcone, 2002), all’Enoteca Regionale “La Serenissima” (Gradisca d’Isonzo, 2003) e ancora alla Galleria Comunale d’arte Alle antiche mura (Monfalcone, 2003) e all’Oratorio Parrocchiale SS. Canziani Martiri – e ha partecipato a diversi concorsi nazionali quali quelli di Santeramo (BA), Fratta Polesine (RO), Premio Agazzi ’96 di Malpelo (BG) ed internazionali (Klagenfurt, Austria). Ha inoltre partecipato alla mostra itinerante “Coast to coast” esponendo a Salisburgo, Hannover, Oslo, Trendhelm e Kolari. Recentemente ha esposto alla Biblioteca comunale di Staranzano, all’Artexpo di Udine, al Kulturni Dom di Gorizia mentre la sua ultima “personale” l’ha tenuta alla Galleria Comunale d’arte Alle antiche mura nel gennaio 2002.
Dopo un breve iniziale periodo in cui si è dedicato anche alla pittura astratta, dimostrando fantasia e personalità oltre che un forte senso cromatico, Perin si è lasciato guidare dalla sua vera ispirazione per rivolgersi a quel che più gli stava a cuore: la figura. E’ proprio qui che egli esprime il meglio di sé riuscendo a “far parlare” i suoi quadri, nei quali trovano spazio sia volti a lui cari sia volti più o meno noti, oltre a visi del tutto anonimi che egli ritrae perché, sensibile e istintivo qual è, ne è semplicemente stato attratto (…) Quel che maggiormente colpisce nei ritratti di Perin, al di là della veridicità dei soggetti, sono quelle sfumature, frutto di tecnica superba e di un grande senso della luce e del colore, che conferiscono all’opera uno spiccato senso di movimento, oltre che una connotazione lirica e poetica (…) : è proprio la meticolosa riproduzione di sottilissimi dettagli che sottende alla rappresentazione del movimento, e ciò non va visto come mera abilità, ma anche e soprattutto come ricerca della vita e del vero, in un quadro di superamento dell’istanza verista tout court dove l’attenzione dei pittori, principalmente rivolta a quadri di genere, era prestata più a temi contenutistici che stilistici e psicologici. E assieme alla ricerca del movimento è la ricerca della luce che guida la mano e prima ancora il pensiero di Perin; e crediamo di non sbagliare se affermiamo che egli da questa sua ricerca di luce e di movimento abbia spesso trovato altro: il colore, un colore vero che sa individuare la vera luce, quella luce accanto alla quale si trova, ad essa indissolubilmente legata, anche l’ombra.
Gianni Sevirol