Cristiano Leban, artista monfalconese nato nel 1953, è presente in collezioni pubbliche e private, in italia ed all'estero, ed ha al suo attivo numerose esposizioni personali e collettive, tra cui Sidney Art Factory, in occasione delle olimpiadi del 2006, Maison d'Italie Parigi, Salvador de Bahia Brasile. Dal 2002 una sua opera fa parte della collezione permanente del Museo Archeologico di Efeso in Turchia. Presente più volte nel “Catalogo d'Arte Moderna Mondadori” (curato da Paolo Levi), compare nei volumi “Arte Triveneta dal barocco alle ultime ricerche del duemila” (Ottorino Stefani ed. Ghelfi 2006) e “Le scelte di Sgarbi” dai cataloghi d’Arte moderna e dintorni” (Vittorio Sgarbi ed. Mondadori 2005). Nel 2004 scrive e pubblica il manifesto artistico-filosofico “La mano di Dio”. E’ stato ospite di numerose gallerie durante le Mostre Mercato d'Arte Contemporanea di Padova, Udine, Pordenone, Bari. Viene citato nelle più importanti riviste italiane del settore.
Una particolarità caratterizza la produzione delle grafiche, sono riprese dopo la stampa e lavorate singolarmente. Tale operazione rende di fatto ogni copia originale e unica.
L’evoluzione del comporre di Leban si evolve nel corso del tempo verso la sintesi, da cui scaturisce con efficacia un messaggio criptico e solare, nel quale si intuisce il sostegno di una attenta sensibilità grafica e una sorta di misticismo arcaico che affonda nelle origini dell’uomo e nei vertici di pensiero.
Leban raggiunge nelle carte preziose e nella terza dimensione i valori più assoluti.
Marianna Accerboni
C’è la varietà, la frammentazione apparente, la duttilità dei materiali e delle forme proprie degli artisti dei nostri giorni, così come risulta palese il gusto per il simbolo, l’archetipo, il primario. Leban è contemporaneo e antico allo stesso tempo, come arcaici sono i suoi riverberi dorati, al pari dei suoi legni grezzamente scolpiti dal tempo o delle sue installazioni dai sapori sacralmente pagani. Tutti questi processi pan-temporali sorgono in Leban da un preciso dato concettuale, da una consapevolezza filosofica ben delineata nel suo succinto manifesto – La Mano di Dio -.
Franco Savadori
A un’osservazione attenta emerge idealità appassionata, che nobilita fino alla preziosità la povertà grezza del sughero, del bitume o della juta, che può coniugarsi con l’olio, l’acrilico e lo smalto, per definire immagini astratte dal punto di vista formale, ma significanti ed esplicite nell’assunto visivo che lo propongono . La sua ricerca informale rivela una lucida consapevolezza delle forze che lo spingono a rielaborare in immagini efficaci quello che si agita a livello del suo inconscio, e che sembra riemergere dalle sensazioni tattili e visive che guidano la mano e la mente nell’elaborazione concreta dell’opera d’arte.
Vittorio Sgarbi
Hanno inoltre scritto di lui:
Gianni Anglisani
Karlheinz Fraunwallner
Gabriella Niero
Vito Sutto
Francesca Brandes
Franz Hartinger
Donata Pascazio
Orfango Campigli
Paolo Levi
Enzo Santese
Fabio Favretto
Franca Marri
Ottorino Stefani
Mostre Personali:
2013
2015
2016
2019
Mostre collettive:
2015
“Vasi d’autore” – Monfalcone in fiore, Monfalcone (Go)
2017
Mostra Collettiva - Galleria d'Arte Contemporanea, Monfalcone (Go)
"New graphics preview" Sala antiche mura Monfalcone (GO)
Mostra collettiva "Artisti del Territorio" - Galleria "Alle Antiche Mura", Monfalcone (Go)
2022
Personale "Spiriti liberi", Galleria Antiche Mura, Monfalcone (GO)