Livio Comisso ha gestito per anni Altern'art, una Galleria d'Arte innovativa a Monfalcone proponendo nuovi autori. Al suo attivo vanta diverse mostre collettive (nel 1988 fa parte di "Artisti all'Italcantieri" un'iniziativa a cui hanno partecipato grandi nomi storici dell'Arte italiana) e alcune personali.
E’ componente del gruppo fondatore di Gradisc’arte che con la galleria LA FORTEZZA di Gradisca d'Isonzo, organizza esposizioni d'arte ed incontri culturali.
Livio Comisso ha frequentato l'Istituto d'Arte di Gorizia, dove si è diplomato nel 1973 nella classe del prof. Agostino Piazza. Contemporaneamente ad uno studio pubblicitario si è dedicato ad un'altra attività più liberamente creativa che è rimasta accessibile soltanto ad una ristretta cerchia di amici e conoscenti. Il suo testamento artistico (così si compiace di definire una "radice" grafica cm. 14 x 14), fu definito nel lontano 1973 a 20 anni di età. L'importanza del "testamento" è paragonabile, per l'autore, alla ruota per l'umanità, gli è rimasto sempre fedele e ne ha tenuto conto durante la ricerca del modo personale di trasmettere i valori del proprio mondo, le sensazioni, gli equilibri, i rapporti, la propria umanità, il contatto amichevole. Comisso cerca i materiali adeguati a trasmettere il suo messaggio in rettangoli di faesite, di cartone cerato, di fogli di metallo, di polistirolo, di carta fatta a mano, di lucidi. Successivamente usa lo spray o i rulli intrisi di colore, ma lo spazio centrale gli serve per i preziosi ritagli nei quali si susseguono elementi naturali, antiche scritte, decorazioni e preziosismi. La figura geometrica ricorrente e fondamentale è il rettangolo verticale che si ripete verso il centro, come un susseguirsi di finestre concentriche. Tutti gli elementi sono collegati tra loro e si rincorrono. D'un tratto però, ci troviamo in presenza degli stessi elementi, ma accompagnati da un brivido metallico trasmesso dall'alluminio. Mentre quasi ci sembra di aver scoperto l'essenza del messaggio, siamo costretti di fronte al quadro successivo, a partire da capo, ma intanto gli elementi centrali sfumano a favore delle superfici periferiche che diventano più calde, più cromatiche, più sensuali...
Aldo Rupel
Ci troviamo di fronte ad un artista che dell'estetica ne ha fatto professione essendo titolare di una importante agenzia pubblicitaria. Comisso è rimasto profondamente un grafico, innamorato del segno, attento ed aggiornato all'evolversi di questo in un mondo, come quello della pubblicità, che ha stimoli ed obblighi fortissimi verso il nuovo, dove il confronto è dialogo e concorrenza. Dove il bello è trascendenza estetica e parossismo estetizzante: l'arte nella forma, nell'oggetto, nel tratto è piacere. Forse proprio la creatività dei designer pubblicitari è la nuova frontiera dell'arte, scandita dal bisogno di anticipare, da un anarchismo edonistico, condotta sul tempo reale del mondo di oggi. Comisso supera la necessità discorsiva. Si interroga sulle forme, pensando nuove dimensioni, operando sul colore come supporto percettivo nel quale intrudere i simboli della nostra era, intelligenze artificiali, la materia e la ragione del virtuale. Una esplorazione Kubrickiana, lucida e appassionata, piena di buon gusto ed innovativa.
Fabio Favretto
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