Nato a Latisana (UD) nel 1923, è vissuto e ha operato per lungo tempo ad Aquilinia, una frazione della zona industriale di Trieste, per stabilirsi poi a Monfalcone ove tuttora vive ed opera. Ha esposto a carattere pubblico e privato in mostre personali e collettive nelle principali città italiane e australiane
nonché in Spagna, Germania, Inghilterra, Svizzera, Canada, ex-Jugoslavia. E’ autore di vari volumi sulla regione Friuli-Venezia Giulia e sull’Istria che ha corredato con oltre un migliaio di grafiche paesaggistiche e composizioni sul tema; ha disegnato molte copertine di libri ed è autore anche di
manifesti e di medaglie. Sue opere si trovano presso musei, enti pubblici e privati, industrie e associazioni varie in Italia e all’estero. Recentemente è stato insignito, per meriti artistici, del titolo di Commendatore della Repubblica.
Degli oggetti e delle cose Aldo Bressanutti è un grande ascoltatore: ne ausculta incessantemente le voci avendo compreso il significato più alto che essi esprimono attraverso queste loro silenziose voci, ed è per questo che è in grado di rappresentarli compiutamente, di riprenderli dalle più svariate angolature, di far uscire da una realtà fissa e immobile vibrazioni e sensazioni che ti pare quasi di toccare quando assisti alle scene che organizza nei suoi quadri con palpitante vivacità. Ecco perché in Bressanutti è praticamente assente la figura. Non ci sono nei suoi quadri personaggi e questo semplicemente perché i personaggi sono gli oggetti e le cose: essi hanno tutte le possibilità, tutte le qualità per affermarsi ed imporsi quali protagonisti della scena, al pari e forse meglio dei boriosi personaggi viventi e delle figure umane vuote come ammuffiti gusci. Ma perché i personaggi possano giocare il loro ruolo hanno bisogno di una scena: e ogni quadro di Bressanutti è esattamente come una scena, con i suoi fondali, i suoi tendaggi, le sue prospettive. Qui gli oggetti si ammassano, si affollano, si riuniscono e si danno appuntamento, come gli attori, per dare inizio ad una rappresentazione, per dare voce a quella muta e silente presenza che essi racchiudono. Bressanutti allestisce così continui teatrini dove gli oggetti più disparati si mischiano in continuazione.
E’ un vero e proprio copione che si recita in ogni quadro di Bressanutti: egli ne è il discreto suggeritore lasciando agli oggetti e alle cose di agire, parlare, ricordare in un ruzzo recitativo in cui non sai più distinguere il reale dall’irreale, la verità dalla finzione, dove l’unica cosa vera e reale è quel paesaggio, quel panorama cittadino che Bressanutti inserisce in tantissimi suoi quadri ma solo sullo sfondo di essi, alla fine per così dire del quadro, quasi a voler significare che la verità, la realtà alla quale aspiriamo è in fin dei conti sotto i nostri occhi, sotto le nostre mani: gli oggetti, le cose di cui adesso comprendiamo la segreta voce, l’intimo significato, il compreso richiamo. In questo ammiccante e cordiale gioco dell’inganno, in questo frequente irrompere di divertiti “trompe-l’oeil”, passato e presente si rincorrono, si scambiano, si alternano e non sai più cosa è vero e cosa è finto, qual è la realtà e quale la finzione. Bressanutti ci immerge così in una irrealtà reale con il suo sorriso sornione e umanissimo, in un mondo che non immaginavamo possibile e nel quale invece conviviamo quotidianamente e da sempre, ignari di un’altra vita che pulsa accanto e insieme alla nostra, e forse ci instilla il dubbio sottile di una presunzione che gli oggetti e le cose nella loro umiltà e “umanità” ignorano e bandiscono.
Tino Sangiglio
Dotato di grande talento e di una verve espressiva del tutto personale, Bressanutti ha creato nel corso della sua lunga attività pittorica un universo in bilico tra realtà autentica e onirica, mostrandosi capace di coniugare l'indagine del reale con il sogno metafisico e surreale e con la tenerezza del ricordo, celata dietro cenni ludici e ironici. ...
L'aspetto surreale rappresenta una sezione interessantissima del lavoro dell'artista, che, autodidatta, lo intraprese negli anni cinquanta del secolo scorso, per poi abbandonarlo fino appunto ai primi del 2000, per il timore di essere accusato di aver copiato i grandi surrealisti belgi e francesi, la cui pittura non gli era in verità nota. Attraverso l'idioma surreale e secondo gli input di questa tendenza, che Bressanutti approccia a pelle, senza in realtà conoscere i dettami che lo scrittore André Breton, nella Parigi del 1924 stilò sul primo manifesto surrealista, il pittore libera le profondità più inaccessibili dell'inconscio, suscitando con il pennello atmosfere intense, imprevedibili e a volte drammatiche, in cui il tema ecologico s'intreccia con l'intimo dolore e con il gioco, e con una sorta di violenza cosmica e ambientale di notevole impatto e valenza emotiva. ...
Marianna Accerboni
Mostre personali recenti
1978
Biblioteca del Popolo, Trieste
1979
Don Juan Puerto, Spagna
Footsscray, Melbourne
1980
Melbourne, Sydney, Adelaide
Italsider,Genova
1987
O’Connor (Washington) Circolo della Stampa, Trieste
1990
Kulturni Dom, Gorizia Castello di S.Giusto, Trieste
1991
Galleria Del Bello (Toronto)
1992
Stazione Marittima, Trieste
1997
Ferrarhof (Innsbruck)
1980-82-85-90-91-94-97
Galleria d’arte Cartesius, Trieste
2002-03
Galleria d’arte Cartesius, Trieste
2002
Dal realismo al surreale, Sala comunale d’arte, Trieste
2003
Interni. (oli e grafiche), Circolo del Lloyd Adriatico, Trieste
2005
Galleria d’arte Rettori Tribbio 2, Trieste
Surreale, Antico Ospedale dei Battuti, San Vito al Tagliamento (PN)
2006
"Interni," Sala Consiliare, Turriaco (GO)
2007
"L’iperrealismo trasfigurato". Galleria Rettori Tribbio 2, Trieste
2008
"L’anima surreale e la poetica intimistica", Palazzo del Consiglio Regionale, Trieste
2009
“La realtà surreale”, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Monfalcone (GO)
2011
"Surrealismo", Galleria dei Rettori Tribbio, Trieste
2015
"Dettagli", Galleria bar “Civico 44” , Viale San Marco a Monfalcone (Go)
2018
"Reminiscenze" mostra Personale c/o Pro Loco Staranzano (Go)
2019
"Interni metafisici", Galleria Rettori Tribbio di Piazza Vecchia,6 Trieste
"Realtà surreale" Sala Peres di Staranzano (Go)
"L'arte di Aldo Bressanutti" - Palzzo Municipale di Monfalcone (G0)
2020
"Surrealismo" -Trieste
Principali mostre collettive
1948
Galleria d’arte Lonza, Trieste
1950
Galleria d’arte Scorpione, Trieste
1952
Galleria d’arte Rossoni, Trieste
1959
Esposizione nazionale, Bressanone (BZ)
Sala comunale d’arte, Trieste
1968
Palazzo delle Esposizioni, Roma
1970
Galleria d’arte Squero, Muggia (TS)
Galleria d’arte, Rossoni, Trieste Castello di S. Giusto, Trieste
Galleria d’arte Lanterna, Trieste Palazzo Costanzi, Trieste
1971
Galleria d’arte Cartesius, Trieste
1972
Stazione Marittima, Trieste
1973
Galleria Comunale, Massa
Azienda Autonoma di Soggiorno, Gradisca d’Isonzo
1974
Italsider, Trieste
1975
Galleria d’arte Fovle, Londra (Inghilterra)
1976
Palazzo Braschi, Roma
1977
Bastione Fiorito, Castello di S. Giusto, Trieste
1980
Palazzo Costanzi, Trieste
1987
Galleria d’arte O’ Connor, Washington
1990
Castello di S. Giusto, Trieste
Galleria Comunale d’arte Alle antiche mura, Monfalcone
Galleria d’arte Cartesius, Trieste
Kulturni Dom, Gorizia
1991
Galleria d’arte Del Bello, Toronto (Canada)
1992
Stazione Marittima, Trieste
2004
Trieste anni ’50, Circolo del Lloyd Adriatico, Trieste
2008
Dal “Surrealismo” di Aldo Bressanutti alla “Minirealtà” di Anita Gaggio, Sala Mostre Del Bianco Staranzano (GO)
“Pittori dell’anima”,Collettiva di Artisti Bisiachi”, Sala consiliare, Turriaco(GO)
2010
La Bisiacaria a San Marco, itinerante, Palazzo delle Prigioni Venezia, Ronchi dei Legionari(GO), Turriaco (GO)
2011
La Bisiacaria a Trieste, Palazzo del Consiglio Regionale, Trieste
2015
“Vasi d’autore” – Monfalcone in fiore, Monfalcone (Go)
Personale, Salone del bar "Civico 44", Monfalcone
2018
Personale, "Reminiscenze", Sala Pro Loco Staranzano GO
2019
Personale, "Realtà surreale", Staranzano (GO)
2024
Collettiva, Studio artistico MY-WAY, Monfalcone