Licinio Tonet è nato a Cormons 20 ottobre 1947, ma risiede da alcuni anni a S. Canzian d'Isonzo. Artista autodidatta, sempre schivo nel presentare le sue opere al pubblico nonostante dipinga da molti anni, in quanto la pittura è sempre stata una sua passione coltivata fin dalla tenera età. E’ però la scultura ad impegnarlo, inizialmente e per molti anni nella sua professione di artigiano del legno, ideatore di modelli in legno, suppellettili e ornamenti, per il settore dell’arredamento e inoltre, come modellista, eseguirà lavori per fonderie e industrie del settore. La totale dedizione alla pittura avviene ereditando dal suocero (appassionato hobbista) colori, tele ed attrezzatura varia, a metà degli anni ’80. E Licinio parte subito con l’idea di ispirarsi (e copiando) capolavori del passato rendendosi conto, al tempo stesso, delle difficoltà tecniche che detta pittura comporta. Decide pertanto di studiare le opere e la vita degli Autori che intende riprodurre consultando testi e studi fatti sugli stessi, e solo dopo diverso tempo trascorso immerso nello studio inizia la sua produzione spaziando la sua creatività, al tempo stesso, nell’uso di varie tecniche quali acquerello, acrilico, olio, pittura sui sassi, murales. Anche gli Artisti impressionisti sono oggetto di studio da parte sua, aiutato sempre nella sua ricerca continua dalla moglie, che estende la ricerca con mezzi informatici. Proiettato sempre alla ricerca di una sua pittura personale si cimenta anche spaziando tra i grandi della letteratura (Dante), cercando di cogliere tra i versi degli stessi gli stimoli giusti da riprodurre sulle tele.
Essendo socio del Circolo Culturale Endas da qualche anno ha iniziato a presentarsi in mostre collettive sia a Monfalcone, alle "AnticheMura", Palaveneto ed altre sale vicine, a Staranzano, Cormons, Ugnano, e ultimamente al Castello di Dobrovo (Slo). Presente in varie Extempore sia nella ns Regione che oltre confine, ultimamente ha esposto a Kanal (Slo). Da ricordare un importante riconoscimento, l°premio all'Extempore "Artedimaggio”, nel Comune di Monfalcone. Al suo attivo anche due mostre personali presso il locale “Scacciapensieri" di Farra d’Isonzo e presso i locali della Associazione Mutuo Soccorso di Monfalcone.
Il tratto distintivo di Licinio Tonet è senz'altro la curiosità del fare, ovvero riprodurre la realtà restituendone i colori, le forme, i riverberi e gli spazi della Vita, senza la pretesa di voler concettualizzare personali percezioni. In qualche modo, la sua è un'espressività pacificante, sincera e piacevole, senza drammi esistenziali, priva di quelle lacerazioni interiori spesso richiamate nella contemporaneità. Tonet parte dalla cosa più semplice per ogni artista. Ovvero l'osservazione dei principi fondamentali, del dettaglio realistico, dell'armonia delle proporzioni come di quel particolare minuto che è punto di partenza per la progressiva costruzione di una situazione scenica che dovrà poi convincere la visione finale dell'insieme. E qui è palese la rigorosa attenzione (che è poi figlia di un'autentica e attiva passione) per le minuzie naturalistiche di frutta, piante e, in generale, di quei paesaggi che rivelano la liricità di un animo gentile che stabilisce quasi un idillio con la meraviglia della Natura creatrice. Quella meraviglia che, siamo certi, non viene mai meno nell'attenta sensibilità che lo porta a guardarsi indietro, nelle verità espressive della grande storia che ha consacrato la complessa genialità dell'animo umano. Ed ecco, allora, Tonet cimentarsi nell'esecuzione metodica dei capolavori del passato, dove si sente costantemente allievo e, come tale, desideroso di carpire con umiltà i segreti dei grandi per farne tesoro da custodire. La sua, dunque, è una condizione di vitale coinvolgimento interiore che diviene appunto esigenza del fare, per dare spazio ad un talento che coltiva gelosamente. E, sottotraccia, si evince la forza di una volontà che lo fa sentire totalmente partecipe a quella Vita che impone di far maturare le proprie inclinazioni – per evitare ch'esse rimangano inespresse – come fosse precetto esistenziale. Un senso di appartenenza ai valori autentici della figurazione tradizionale di cui le sue composizioni sono specchio eloquente.
GIANCARLO BONOMO
Eleganza di tratto e prospettiva, un cromatismo interessante arricchito da un dosaggio di luci e ombre in una rievocazione della memoria, come in uno specchio appena velato di malinconia. Il suo lavoro ripercorre un sogno, i luoghi più cari, facendoci entrare in quelle atmosfere e ambienti silenti in cui lo spirito in cerca di pace va oltre il visibile fino all'orizzonte.
DIEGO VALENTINUZZI
Mostra personali
Mostre collettive