Martina Michelin è nata a San Pier d'Isonzo nel 1980. Rivela sin da bambina un precoce talento per l'arte. Si avvicina al mondo della ceramica frequentando il laboratorio locale intitolato al maestro Germano Masetti e si innamora di questa tecnica artistica. Continua a studiare e sperimentare varie tecniche artistiche, trovando nella grafica e nella pittura un mezzo ideale di espressione. La pittura tradizionale è il punto di partenza di quest’artista, pienamente capace di destreggiarsi tra colori ad olio, acrilici ed acquerelli. Tuttavia Martina predilige di gran lunga l’approccio materico grazie al quale sperimenta in totale libertà la materia che, a sua volta, diviene un canale diretto per liberare le sue emozioni. Per Martina, dipingere è prima di tutto un bisogno costante, una necessità profonda indispensabile per mantenere l’equilibrio. Frutto della sintesi delle due principali esperienze lavorative di Martina Michelin, quali l’amore per la pittura e le competenze nel campo grafico, nasce nel 2018 il suo principale progetto MY OM ARTE GRAFICA, quale vibrazione, intuizione, volontà che trasforma l'essenza delle sue esperienze. Ha esposto in diverse mostre in Friuli Venezia Giulia.
Le esperienze di Martina nell'uso di diverse tecniche artistiche - dalla ceramica alla grafica - e la sua abilità nella combinazione di queste si riflettono nella sua opera pittorica e sono strumenti efficaci del suo personale e intenso messaggio artistico. I suoi volti di donna nascono da un percorso doloroso di esperienza interiore e di riflessione su temi ancor oggi difficili da trattare nella nostra società, quali la violenza di genere e il rispetto. I volti si fanno potenti testimoni a livello visivo di ferite profonde, fisiche ed emotive. Martina usa il segno grafico con un effetto di grande impatto emozionale, per dare evidenza a ciò che a parole è impossibile dire. Cosi colature d’oro - che ricordano l'arte ceramica del Kintsugi giapponese - solcano i segni sul viso, li riempiono e riparano, li fanno resistere/ri-esistere. Il volto violato riemerge con una straordinaria trascendente bellezza. In alcuni ritratti, fiori dai colori ardenti si impadroniscono dei contorni, fino a fondersi con l'incarnato e stillare gocce vistose, il colore è la manifestazione evidente della sofferenza, il fiore-simbolo ne esce trasfigurato e diventa messaggio manifesto. Ciò che accomuna queste donne è la forza di riscatto positiva che emana dallo sguardo, consapevoli e fiere, sono un messaggio di forza ritrovata e determinazione. Si diventa compartecipi del loro vissuto, toccati profondamente e ispirati dalla capacità di trasformazione e elevazione verso una nuova vita. Le sfumature di colore, brillanti e materiche sconfiggono il grigiore e portano speranza, il colore si fa mezzo per esprimere la volontà dell'artista di esorcizzare e superare i momenti bui, con l'impegno delle sue donne, padrone finalmente di s6 stesse, pronte a cambiare il mondo con I'obiettivo di renderlo migliore.
Daniela Magrin
2024: Collettiva "Volti di Donna" , Comunità Italiana di Pirano (SLO), Palazzo Tartini