Nata a Monfalcone, ex artista del coro del Teatro Verdi di Trieste e cantante lirica, fin da piccola ha coltivato la sua passione per l'arte a 360°.
Autodidatta, ha frequentato i corsi di pittura a olio presso il laboratorio dell'artista Franco Milani specializzandosi nella ritrattistica.
Da diversi anni frequenta, a Trieste, i corsi tenuti da Franco Chersicola sull’ improvvisazione e sul disegno astratto. Con Enea Chersicola segue i corsi di nudo e sua interpretazione.
Si cimenta in diverse tecniche pittoriche quali olio, acquarello, gessi, fusaggine, acrilici.
Ha partecipato a numerose mostre collettive nel mandamento ed ha esposto le sue opere in mostre personali a Gorizia,Trieste, Cormons, Monfalcone, Venezia, San Daniele del Friuli, San Canzian d'Isonzo, Romans d'Isonzo, Staranzano, Palmanova, in Slovenia (Dresnica, Tolmino, Smartno, Aidussina, Kobarid) e Croazia ( Mosceniska Draga).
Ha vinto il 1° premio del 25° Trofeo "Proteo Hirst" organizzato dall'Associazione Culturale "G:Mazzini" ENDAS di Trieste ed il 3° premio assoluto all'ex-tempore 2018 "Al declinar del Evo Medio" di Gorizia.
Attualmente insegna la tecnica della pittura ad olio presso l'UTE del Comune di Monfalcone.
Dicono di lei:
Il teatro della vita
Il percorso artistico di Ondina Altran muove su diversi campi di indagine, frutto di una preparazione metodica e senz'altro rigorosa che denota un armonico senso della composizione nella sua totalità. Il disegno, tradizionalmente considerato quale diretta emanazione dell'idea, rappresenta la fase di studio propedeutica a realizzazioni più compiute che seguiranno nella complessità della pittura. E proprio nell'evanescenza 'provvisoria', quasi astratta, del disegno – dalle visioni naturalistiche alla figura umana – la Altran sperimenta il lampo dell'idea che si manifesta improvvisa, dove la cristallizzazione del concetto – pregno di tensione emozionale – è vista quale aspetto prioritario. Dal disegno alla pittura, con i canoni realizzativi che conferiscono forza e vita al soggetto rappresentato, il passo è breve. E qui la pittrice entra nel vivo di un dialogo con il mondo circostante, nella considerazione di un'umanità che è rappresentanza e rappresentazione di se stessa sia nella scena della vita reale che in quella di un teatro di posa. Infatti la sua attenzione si concentra dapprima sulla realtà circostante – nell'intercettazione di quegli stati d'animo in cui l'umanità si mostra per ciò che è quando s'interroga nel coacervo delle proprie contraddizioni – e, in seguito, nella finzione scenica di un ruolo teatrale dove, dietro il costume o la maschera, si cela la verità metaforica della vita. Finzione e verità paiono dunque confondersi se è vero che il teatro trae origine proprio dall'esistenza costellata da sorrisi e lacrime che costituiscono un comune cammino esperienziale. Le posture e gli sguardi delle figure esprimono moti dell'animo molto eloquenti. In presa diretta, senza filtro alcuno, percepiamo in quei personaggi la spensieratezza innocente, il compiacimento interiore, la sensualità, il dolore, gli interrogativi del pensiero razionale. In qualche modo ci specchiamo nei vari passaggi della coscienza, e nulla può davvero apparirci estraneo o incomprensibile. Perché questo siamo noi, appunto. Per la Altran, l'arte è dunque mezzo e pretesto per rappresentare la complessità del mondo e dell'ente umano. Il suo è un osservatorio privilegiato perché l'artista ha un implicito permesso, diremmo una 'licenza', non solo di inventare o deformare la realtà ma anche di esserne il suo specchio fedele, come fosse la narrazione di una 'cronaca' esistenziale. Sono tanti, in conclusione, gli elementi che caratterizzano positivamente questa artista. Questi su tutti: la capacità di passare con naturalezza dall'analisi attenta alla sintesi efficace, dal disegno all'opera compiuta, dalla pittura 'liquida' a quella più densa e corposa mantenendo costantemente quel 'sapore' di verità. E, se aggiungiamo la notevole capacità d'introspezione psicologia unita ad una consapevolezza diremmo 'filosofica' della vita, la risultante è un'arte che centra pienamente la sua destinazione ultima: non essere solo 'dissimulazione onesta' dell'oggettività ma anche profonda indagine didattica ed antropologica sempre attuale anche nel nostro tempo disorientante e controverso.
Giancarlo Bonomo
Musicista, cantante, pittrice, artista capace di imporsi nella pratica pittorica grazie ad una propria immediatezza espressiva che non divaga nel gusto descrittivo o estetizzante. La sua pittura è, allo stesso tempo, esplorazione espressiva ed introspezione dell'anima. La campitura cromatica, invece, sembra essere macerata dal tempo quasi costringendo, così, l'osservatore a rivisitare il proprio passato.
Manuela Ripellino
Ondina Altran si serve di una gestualità forte e piena di significato nel rincorrersi e sovrapporsi di linee che ricreano la violenza della guerra, visibile nelle macchie di sangue che vengono bilanciate, sulla sinistra, da segni che riecheggiano la delicatezza e l’innocenza dei fiori.
Eliana Mogorovich
2019
2020