Daniela Prodan nasce a Monaco di Baviera il 21 Luglio 1964 e risiede a San Canzian d' Isonzo (GO). Autodidatta, ha sempre sentito il bisogno di esprimere la sua personalita' attraverso la pittura, fatta di dolcissime sfumature e di forti contrasti chiaroscuro. La sua pittura eclettica spazia in diverse tecniche e soggetti con prevalenza di figure umane raffigurate sia su tela che su muro (murales). Si e' presentata al pubblico la prima volta nel 2003 con mostre e concorsi nel Monfalconese, a Milano, all' Universita' di Lubiana ed in Austria, conseguendo diversi riconoscimenti quali:
Monfalcone (GO).
Ha fatto inoltre parte della giuria per I' assegnazione dei premi del concorso "Figuris a Slas" organizzata dal Comune di Ruda (UD) nel 2010.
Pittrice tutta di esecuzione e di tratto, Daniel Prodan concepisce l'opera come la
risultante di uno studio che separa distintamente il soggetto dall'ambiente circostante. I profili delle sue figure si incidono con decisa affermazione nello spazio, realizzando così una composizione d'insieme molto affine a sculture adimensionali in cui si percepiscono, nell'illusione visiva, i volumi in espansione e le proporzioni. I suoi angoli di mondo lasciano trasparire un talento versatile ed una capacità omnidirezionale dello sguardo, sicuro specchio di un respiro ampio e profondo della vita.
Giancarlo Bonomo
Daniela Prodan possiede un bel talento, di forte impatto emotivo per la scelta dell’artista di soggetti ritratti in pose plastiche. Daniela predilige monocromie ad olio; minuziosa ed attenta , in punta di pennello, ammorbidisce forme e chiaroscuri creando giochi di luce di grande effetto; risalta la sua emotività nella scelta delle pose, e regala emozioni attraverso abbracci intensi e sensuali in “Fusioni”, dolci e materni in “Angoli di mondo”. Daniela Prodan ci offre la sua arte su di un vassoio d’argento, non è arte concettuale, non è arte astratta, le sue opere sono di grande realismo, dove lo spettatore si riconosce nelle emozioni visive dei soggetti. L’arte di Daniela è particolare; ci avvolge con i minuziosi particolari dei corpi tesi ad un abbraccio infinito, dove la luce fa da padrona, e dove la percezione della realtà è ben radicata.
Gabriella Calsolaro
Unione, anzi fusione di corpi, che in un abbraccio carico di sensualità diventano materia plasmata con la finalità di compenetrarsi e di completarsi vicendevolmente. Masse quasi inumane, nella loro metallica e rilucente apparenza, nella
decontestualizzazione spaziale, e in tal senso apparentemente inanimati. Tuttavia, a ben vedere, nell’opera di Daniela Prodan l’anima c’è, e prevale, pur mutata in carne, che però non la nega, esaltandola di contro e ponendola ad un livello più alto, trascendente e surreale.
Andrea Coppini